La mia schiavetta tutto fare


Quando l’ho conosciuta tutto sembrava tranne che una possibile schiavetta. Espressione decisa, passo rapido e battuta pronta. Col tempo s’è aperta e ho potuto apprezzare le sue debolezze e la sua sensualità. Una sera come tante siamo usciti e al ritorno ci siamo ritrovati a letto. Durante un momento particolarmente caldo del rapporto le ho dato uno schiaffetto sul culo. Ha sortito l’effetto di una scintilla: ha preso fuoco ed è diventata un’altra. Mi pregava di continuare, voleva essere punita mi diceva. Non aspettavo altro. Più tardi le ho detto che ero un master, che mi piaceva dominare e che avevo l’esperienza giusta per instaurare un rapporto bdsm. Lei aveva sentito parlare di questo stile che definiva come sessuale ma non ne sapeva nulla di concreto. Ho spiegato il tipo di rapporto che si instaura, cos’è la parola di sicurezza, cosa significa essere schiava. Lei ascoltava attentamente, poneva di tanto in tanto qualche domanda, niente di più.
Pensavo che a quel punto si sarebbe tirata indietro, che non era quello il suo modo di vivere il sesso e cose simili. Dopo qualche secondo di silenzio s’è alzata in piedi, ha chinato il capo e ha chiesto se poteva essere la mia schiava. L’ho fatta spogliare ordinandole di non guardarmi mai, altrimenti sarebbe stata punita. Così ha fatto quasi fino alla fine ma poi mi ha rivolto uno sguardo di sfida meritandosi le prime sculacciate. Il rapporto è andato crescendo assieme alla sintonia. Siamo passati dalle semplici punizioni agli ordini riguardanti il modo di vestire, le parole che poteva dire e quando dirle, alle punizioni provocate da nessun motivo. È diventata sempre più brava e non ha mai rifiutato un mio ordine, nemmeno quando le ho detto di gattonare nuda con la coda di cavallo e la ball gag mentre le tende di casa erano aperte. Una schiava perfetta che accettava ogni punizione e ogni ordine in un silenzioso e continuo godimento. Il rapporto con lei è diventato come una droga, ho bisogno di andare sempre oltre e lei accetta tutto.
Poi le ho chiesto di venire con me in un club bdsm. Si è chiusa per qualche attimo in uno dei suoi silenzi dai quali scaturisce una risposta tanto breve quanto irremovibile. Mi ha detto che è felice di sapere che la ritenevo all’altezza di farmi fare bella figura. Ho avuto una delle erezioni più intense della mia vita.
Adesso devo andare, è il momento di alzarmi dalla sua schiena e di toglierle la museruola. Il club ormai è di sicuro pieno e la mia schiava è ormai pronta a ricevere nuove punizioni pubbliche.